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Lazio, firmata la prima legge di tutela dei riders

Dopo la Carta di Bologna firmata dai rappresentanti dei rider, dai sindacati, dal comune di Bologna e da Meal srl (Mymenu e Sgnam), ma non dalle multinazionali delle consegne a domicilio, la giunta regionale del Lazio ha approvato la proposta di legge a tutela dei rider e dei lavoratori che operano tramite piattaforme digitali.

Secondo quanto spiega la Regione si tratta del «primo testo di legge in Italia che intende garantire maggiori diritti ai lavoratori della Gig Economy. In particolare, la proposta di legge garantisce la tutela della salute e della sicurezza del lavoratore, quella assistenziale e previdenziale, promuovendo lo sviluppo responsabile dell’economia digitale».

I contenuti del provvedimento saranno spiegati oggi dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dall’assessore a Lavoro e nuovi diritti, Claudio Di Berardino. Nel frattempo non si abbassa l’attenzione sui rider che nei giorni scorsi hanno incontrato il ministro del Lavoro Luigi di Maio. Per Luigi Sbarra, però, la proposta avanzata dal ministro «sotto il profilo del metodo è sbagliata. Aspetti di questa importanza e rilevanza andrebbero discussi, e soprattutto condivisi e concertati, con le parti sociali perché c’è un problema di contenuti e c’è un problema di visione di obiettivi che non può che riguardare anche i grandi soggetti della rappresentanza».

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