Amministratori

Regioni: sì ai vaccini, ma serve una circolare anti-burocrazia

Le regioni - Veneto escluso, che ricorrerà alla Consulta - dicono sì al decreto sull’obbligo dei vaccini per l’iscrizione scolastica contro il caos da «federalismo vaccinale». Ma mettono in guardia il Governo dal rischio di «scaricare sulle famiglie incombenze burocratiche».

E chiedono un’«applicazione graduale» che consenta sia alle asl che alle scuole di «coordinarsi» per evitare disagi a operatori e famiglie. I ministeri della Salute e dell’Istruzione, chiedono le regioni, devono parlare con una voce sola con una «circolare unica che dia certezze nelle procedure» sia al sistema scolastico che a quello sanitario.

Entra nel vivo del dibattito in Parlamento il decreto-vaccini del Governo e si infittiscono le prese di posizione. A cominciare dai 5 Stelle che ieri hanno illustrato il loro Ddl, dove non ’è alcun obbligo (né sanzioni) ma una dose forte di informazione e di comunicazione alle famiglie. Martedì l’aula del Senato voterà la costituzionalità del decreto. Ed entro giovedì ancora le regioni promettono un documento complessivo e «articolato» che potrebbe aprire, come in Parlamento, altre brecce sui contenuti del provvedimento.

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