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Sterminata bellezza, Legambiente premia i progetti sostenibili delle periferie

di Alessandro Vitiello

Ci sono un Comune, un’associazione e una cooperativa sociale sul podio 2017 di «Sterminata bellezza», il premio che da tre anni Legambiente organizza con la collaborazione di Comieco (Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica), Symbola e Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori.

Il premio
La bellezza del nostro Paese è il punto di partenza del concorso. Bellezza da tutelare, conservare e valorizzare fino a renderla il vero grande volano dello sviluppo territoriale.
L'idea è semplice: privilegiare le periferie. Da intendere sia come i quartieri di confine delle città, caratterizzati da un tessuto sociale fragile e poco integrato nel contesto urbano, sia come le aree più marginali dei territori, lontane dai servizi o dai principali luoghi di aggregazione sociale. Come nel caso dei piccoli Comuni delle aree interne del Paese. In più, contrastare la «bruttezza abusiva» che troppo negli ultimi anni ha modificato il territorio, cercando la strada per ricreare quella bellezza che può far ripartire l'economia e superare questa lunga crisi che ha inciso profondamente anche nel sociale.
Far emergere esperienze e persone che creano bellezza nelle periferie italiane è quindi l'obiettivo del premio, per poi valorizzarli e renderli riproducibili o condivisibili in altre realtà. Non solo investire risorse, quindi, per contrastare degrado, abbandono e consumo del territorio, ma anche tentare di «ricostruire il concetto di bene comune, l'orgoglio dell'appartenenza e della partecipazione alla vita collettiva».
Tre le sezioni del bando, per definire tre ambiti “di solito trasversali e integrati di interpretazione della bellezza”: gesti, luoghi e oggetti.

I vincitori
Per la bellezza dei luoghi ha vinto Monteruscello Agro City, progetto del Comune di Pozzuoli. L'amministrazione utilizzerà proprie aree nel quartiere dormitorio di Monteruscello, trasformandole in terreni agricoli nel tentativo di innescare un processo di riduzione della povertà urbana. Recuperare e riutilizzare un bene comune, il suolo, per creare ricchezza diffusa rispettando l'ambiente.
Primo classificato nella categoria bellezza degli oggetti è il progetto «A piedi e a colori: da Mombello», realizzato dall'associazione Voglio la Luna di Limbiate . Cinque ragazzi con disabilità mentale hanno camminato per cinque giorni da Mombello alle sorgenti del Lambro, sperimentando un rapporto più diretto con la natura per superare gli ostacoli materiali e mentali. Il cammino come elemento di integrazione con il territorio, insomma, di persone spesso ai margini.
Per la categoria la bellezza dei gesti, infine, ha vinto CapovOrti, un progetto della Cooperativa sociale Capovolti di Montecorvino Pugliano (Sa). Persone con disagio mentale hanno sperimentato le qualità terapeutiche dell'orticultura e contestualmente imparato un mestiere in grado di renderle più autonome ed economicamente indipendenti.

I progetti

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