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Milano che cambia: il Galeazzi raddoppia nell’area Expo

Il futuro dell’ex area Expo comincia a delinearsi in modo concreto: dopo l’arrivo, lo scorso dicembre, dei primi dipendenti dello Human Technopole, già entro l’estate potrebbero prendere l’avvio i cantieri per la realizzazione, entro il 2021, del Nuovo Ospedale Galeazzi, una delle tre “funzioni pubbliche” che troveranno sede nel sito di proprietà di Arexpo, insieme con lo Human Technopole e il Campus dell’Università Statale.

La nuova struttura
Si tratta di un grande polo di cura e ricerca che sorgerà su un’area di 50mila metri quadrati, con un edificio quadrat0 su 16 piani, capace di ospitare 589 posti letto, 650 medici, 430 docenti e studenti universitari, per un’affluenza giornaliera di oltre 9mila persone tra dipendenti (1.500 persone) e utenti. Il progetto, che prevede un investimento di circa 200 milioni di euro da parte del Gruppo ospedaliero San Donato, è stato presentato ieri a Milano, a sei mesi dall’annuncio dell’acquisto dei terreni per circa 25 milioni di euro e dopo il via libera della Conferenza dei servizi del Comune di Milano, ottenuto nei giorni scorsi.
La nuova struttura – un edificio di 20mila mq di moderna concezione architettonica, progettato secondo gli standard internazionali di sostenibilità e funzionalità – unirà in un’unica sede le competenze e le specializzazioni afferenti ai due istituti che fanno parte del gruppo, l’Irccs Galeazzi (ambito ortopedico) e l’Istituto clinico Sant’Ambrogio (ambito cardio-toraco-vascolare).
«Il nostro obiettivo è creare un polo ospedaliero moderno, sul modello internazionale, che prevede grandi strutture polispecialistiche di almeno 500 posti, capaci di integrare eccellenze in ambiti complementari e attrarre i medici migliori – spiega il presidente del gruppo San Donato, Paolo Rotelli –. Per farlo occorrono spazio e strutture moderne, sia per offrire un servizio migliore ai pazienti, sia per diventare competitivi anche in ambito internazionale».

La sfida del turismo sanitario internazionale
Proprio su questo punto si innesta la seconda grande sfida del Nuovo Galeazzi che, spiega ancora Rotelli, punta a diventare un punto di riferimento anche per il cosiddetto “turismo sanitario” internazionale, che vale decine di miliardi di euro ogni anno. «L’Italia ha grandi eccellenze in campo medico – ricorda Rotelli –. Il settore sanitario pesa sul Pil italiano per 160 miliardi, più della moda. Bloomberg nel 2017 ci ha classificati come Paese con la miglior salute al mondo e al terzo posto per efficienza del sistema sanitario. Dobbiamo fare il possibile per valorizzarlo e farlo conoscere nel mondo», al fine di intercettare parte di quei 5 miliardi di persone che oggi nel mondo non hanno accesso a cure di qualità e che vanno in Germania, in Francia, in Regno Unito e in Turchia.
Quella dell’internazionalizzazione è una delle questioni centrali anche secondo Elena Bottinelli, amministratore delegato dell’Irccs Galeazzi: «Dal 2000 siamo il primo ospedale ortopedico in Lombardia e da anni il primo in Italia per numero di interventi di chirurgia ortopedica complessa (16.970 nel 2016, ndr) – spiega l’ad –. Ora dobbiamo porci un altro obiettivo: diventare un centro di riferimento e di attrazione di finanziamenti per la ricerca». La nuova struttura, grazie alla sinergia e alla condivisione delle competenze con l’Istituto Sant’Ambrogio, contribuirà a rafforzare questo percorso. Nel nuovo edificio troveranno spazio sia l’area della ricerca, oggi sacrificata, sia l’area della didattica e universitaria, che si integreranno a quelle di cura e degenza. Quanto alle attuali sedi di Galeazzi e Sant’Ambrogio, conclude Rotelli, saranno dismesse e destinate ad altro uso, con l’obiettivo di valorizzarle.

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