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La scommessa delle Ong parte da fari e scuole inagibili

Dalla riapertura e valorizzazione dei fari demaniali al recupero di scuole inagibili. Sono già numerose le esperienze di riutilizzo di vecchi immobili avviate dagli enti non profit, sia con concessioni del Demanio che con quelle degli enti locali.

I fari
Il Wwf, ad esempio, tramite la sua società Wwf Oasi si è aggiudicato per 25 anni il faro di Capo d’Orso a Maiori (Salerno) e vi aprirà un osservatorio sulla biodiversità marina con spazi per alloggi, ma lasciando intatta anche la funzione classica del faro. Previsti investimenti per 400mila euro. Un percorso che il presidente di Wwf Oasi, Antonio Canu sintetizza così: «Siamo arrivati primi in una selezione severa anche grazie al piano investimenti». Secondo Canu anche gli enti non profit devono curare la sostenibilità economica dei progetti di recupero «perché i beni non possono essere svenduti». Importante anche dialogare con le strutture circostanti: «La sostenibilità economica del progetto deve sposarsi con il contesto territoriale- conclude Canu- noi abbiamo già preso accordi con ristoranti e strutture vicine».
Il Demanio ha concesso un altro faro: quello dell’isola di Formica che rientra nel comune di Favignana all’associazione Angelicum MondoX che già gestisce lì una comunità di recupero per tossicodipendenti . La concessione, rinnovata nel 2013, prevede un canone di 3mila euro l’anno.

Emergency e Comune di Milano
Ha ottenuto una concessione gratuita dal comune di Milano, invece, Emergency che da settembre ha traslocato nella nuova sede, nel cuore del quartiere Ticinese, a Milano, in via Santa Croce 19. La Ong si è aggiudicata la concessione di una vecchia scuola per 58 anni, partecipando alla selezione indetta nel 2014 dal Comune per ristrutturare l’immobile, ormai inagibile. Il bando prevedeva che una parte dell’immobile restasse accessibile alla cittadinanza, per progetti culturali, sociali ed educativi. Così, due dei quattro piani che compongono «Casa Emergency», 2.500 metri quadrati con un grande giardino, sono uno spazio pubblico, destinato a eventi e incontri di formazione, mentre gli altri due ospitano gli uffici dell’organizzazione. «Per la ristrutturazione dell’immobile - spiega Pietro Parrino, coordinatore dell’ufficio umanitario di Emergency - abbiamo investito 4,5milioni, con un mutuo decennale. Comunque, risparmiamo le spese di affitto». «Una serie di aziende - aggiunge - ci hanno sostenuto nei lavori, mettendo a disposizione materiali gratuitamente o a prezzi di vantaggio».
Per tutti però i  tempi sono stati lunghi: la gara per il faro di Maiori, ad esempio, è stata lanciata nel 2015 e oggi ancora si lavora alla firma della convenzione. E poco cambierà con l’arrivo dei beni sequestrati alla criminalità, a cui da poco accede anche il Terzo settore : per il rilascio definitivo serve tempo, anche perché spesso si tratta di immobili non ancora liberi materialmente.

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