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Banda larga, Open Fiber pronta all’asta per il 5G

Open Fiber potrebbe partecipare all’asta per le frequenze 5G. Sarebbe la prima volta che un operatore focalizzato sui servizi wholesale e sulla realizzazione della rete, in questo caso della banda larga, partecipa a un’asta per la telefonia mobile. «È un tema sul quale stiamo riflettendo, c’è una verifica in corso e non abbiamo ancora preso una decisione», ha spiegato ieri l’ad della società, Tommaso Pompei, a margine del lancio della sperimentazione del 5G da parte di Open Fiber, Wind e altre aziende, presentato ieri a Prato. Pompei ha chiarito che OF sarà comunque interessata a costruire l’infrastruttura di rete e i siti per il 5G. «A questo potremmo aggiungere la partecipazione alla gara per le frequenze - ha detto - perchè ci consentirebbe di acquisire come clienti anche operatori interessati al 5G, ma che non intendono partecipare all’asta». Una competizione che si prefigura onerosa, visto che base d’asta per queste frequenze parte da 2,5 miliardi.

La strategia
L’aspetto interessante emerso ieri è che in realtà la strategia degli operatori del settore non è ancora definita. Questa dipenderà da quanto senso può avere oggi realizzare, come avvenne con le precedenti generazioni di telefonia mobile, reti diverse per ogni singolo operatore. In questo scenario, poi, c’è un convitato di pietra: Tim e le sorti della rete fissa. Verrà scorporata e ceduta? E ancora: come ha evidenziato ieri Pompei, il 5G è «una tecnologia innovativa, in cui a parlare non sono più le persone, ma le cose, e a prevalere è la velocità con cui queste si scambiano informazioni tra loro». L’allusione è alla mobilità che evolve verso una guida sempre più remotizzata e smart o la domotica. Dunque, il confine tra telefonia fissa, in particolare banda larga, e mobile(5G) è destinato ad assottigliarsi sempre di più.

Anche il nuovo ad di Wind, Jeffrey Hedberg, è su questa lunghezza d’onda. «Per noi è importante scegliere e puntare sulle partnership vincenti - ha detto -. Abbiamo un piano di investimento per implementare la rete, anche per la parte che riguarda la banda larga, per 6 miliardi. E stiamo valutando l’opportunità di partecipare all’asta per le frequenze del 5G». Hedberg ha lasciato intendere, a proposito dell’importanza delle partnership, che in quel caso Wind potrebbe delegare la realizzazione dell’infrastruttura a OF, senza crearne una propria. Molto dipenderà anche dal come verrà impostata la gara.

La sperimentazione
La sperimentazione lanciata ieri avrà durata di 4 anni. «È la prima a partire in Europa - ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli -. Sarà avviata in 5 città grazie alle frequenze che abbiamo assegnato a titolo gratuito agli operatori». Wind e OF sono partiti con Prato e L’Aquila (Vodafone a Milano; Tim e Fastweb a Bari e Macerata). L’operazione, in collaborazione con università, centri di ricerca e aziende (tra cui Enel, Zte, Estra, che assieme a OF e Wind finanziano il progetto con 30-40 milioni), punterà su settori come la telemedicina e il monitoraggio dei pazienti, il supporto a industria 4.0 per la digitalizzazione dei processi produttivi, l’ottimizzazione delle reti di distribuzione elettrica e la generazione distribuita, la sicurezza, i beni culturali e la gestione efficace delle flotte di auto, da quelle aziendali, ai mezzi di soccorso o della protezione civile.

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