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Con la consultazione delle basi dati parte il Piano per l'informatica nella Pa 2017-2019

di Giuseppe Arcidiacono

Iniziano ad assumere concretezza le indicazioni e i principi declinati all’interno del Piano triennale per l’informatica nella PA 2017-2019, che è stato adottato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri ufficialmente nello scorso mese di giugno con il fine di fornire indirizzi strategici ed economici a tutta la pubblica amministrazione e guidare, di fatto, la trasformazione digitale del Paese. È stato, infatti, reso pubblico per la discussione e la consultazione l’elenco delle basi dati aperte da valorizzare per rispondere ai bisogni della collettività, la cui adozione e valorizzazione rappresenta una delle azioni previste dal Piano nella sezione dedicata alle infrastrutture immateriali. In particolare, a partire dallo scorso 5 luglio è possibile prendere visione della lista su due piattaforme specialistiche molto conosciute fra gli addetti ai lavori quali “ReadTheDocs” (http://elenco-basi-di-dati-chiave.readthedocs.io/it/latest/index.html) e “GitHub” (https://github.com/italia/pianotri-elencobasidatichiave). Come ormai prassi consolidata per i nuovi documenti promossi dall’Agid, che in questo caso ha lavorato in maniera congiunta con il “Team per la Trasformazione Digitale” guidato dal vicepresidente di Amazon in aspettativa Diego Piacentini, chiunque sia interessato può proporre modifiche, inoltrare commenti, intavolare discussioni digitali direttamente online attraverso gli strumenti web messi a disposizione sui portali.

L’importanza dei dati aperti per l’economia del Paese
Il processo di scelta delle basi dati parte dalla considerazione che il dato e la sua gestione stanno acquisendo un ruolo sempre più centrale per la creazione del mercato unico digitale e lo sviluppo della cosiddetta “data-driven economy” e che la disponibilità crescente di dati aperti, soprattutto del settore pubblico, possa rappresentare un efficace volano per la creazione di servizi con un rilevante impatto sociale ed economico. È, infatti, ormai consolidata l’idea che la maggior parte della vasta mole di dati gestita dalle pubbliche amministrazioni possa essere restituita alla collettività sotto forma di dati aperti, ovvero come informazioni liberamente utilizzabili, modificabili e re-distribuibili da chiunque per qualunque scopo. Tuttavia, sebbene il numero di dati aperti sia sempre maggiore, le imprese che intendono investire sul loro riutilizzo per lo sviluppo del proprio business evidenziano ancora una scarsa qualità e una scarsa armonizzazione e standardizzazione dei dati, necessarie per effettuare correlazioni tra gli stessi e per studiare fenomeni complessi.

Il processo di individuazione delle base dati
In questo scenario, è cruciale definire un’opportuna politica nazionale che accompagni le amministrazioni in un percorso virtuoso di gestione del dato, inteso come bene comune e quindi da condividere con la collettività. Le attività sono partite dall’individuazione dei macro ambiti di riferimento, che rappresentano settori strategici per la collettività, all’interno dei quali sono state successivamente selezionate le banche dati ritenute più importanti. In particolare, la scelta dei macro ambiti e delle relative basi di dati chiave è avvenuta tenendo conto di alcuni fattori predefiniti quali specifiche richieste da parte della collettività, disponibilità di modelli di dati già predisposti dalle amministrazioni, supporto a specifiche politiche di sviluppo nazionali (come piano strategico del turismo) e a iniziative internazionali (l’Open Government Partnership), la predisposizione per lo studio di fenomeni complessi su scala nazionale, la disponibilità dei dati da parte dei relativi titolari per l’apertura secondo tutti i principi cardine dell’open data (download massivo, detto anche “in bulk”, gratuità, formato aperto interpretabile da computer e applicazioni informatiche, licenza aperta, minor aggregazione possibile).

I macro ambiti di riferimento
Seguendo le linee guida finora descritte sono stati individuati cinque macro ambiti di riferimento per le basi di dati ritenute strategiche del 2017:
-  Trasporti (che include anche dati relativi in generale alla mobilità);
- Istruzione, cultura e sport (che include anche il turismo);
- Economia e finanze;
- Giustizia, sistema giuridico e sicurezza pubblica;
-Regioni e città.
Per ogni ambito, come anticipato, è possibile visualizzare su ReadTheDocs e GitHub tutti dettagli relativi alle banche dati attualmente prescelte (compresa anche l’indicazione di una nota descrittiva in grado di spiegare la finalità delle informazioni contenute nel dataset di riferimento e la loro importanza per i cittadini) e contribuire con la propria opinione ad integrare e/o modificare l’elenco fino al momento della sua approvazione ufficiale.

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