Imprese

Isole minori non connesse alla rete elettrica continentale, si accelera sulle rinnovabili

di Alessandro Vitiello

Capri, Panarea, Ponza, Ustica, Vulcano: non è la classifica delle località più in voga della prossima estate italiana, ma alcune delle 20 isole minori non interconnesse alla rete elettrica del continente nelle quali le fonti rinnovabili dovranno coprire progressivamente il fabbisogno energetico.
Così prevede il decreto del ministero dello Sviluppo economico di venerdì scorso 5 maggio 2017, che nel dettare modi e tempi di attuazione dell’articolo 28 del Dl 91/2014, compatibilmente con le esigenze di sicurezza della fornitura promuove l'ammodernamento delle reti e la sperimentazione di soluzioni tecnologiche innovative.

Le isole
Il provvedimento è figlio di studi dettagliati fatti in ognuna delle venti isole comprese nell’elenco del decreto del 5 maggio (tre caratteristiche comuni: superficie maggiore di 1 km quadrato, minimo 50 abitanti, distanza dal continente di almeno 1 km), che hanno preso in cosiderazione la struttura del sistema elettrico locale, la copertura dei fabbisogni energetici di elettricità, calore e carburanti per i trasporti e gli obiettivi raggiungibili nel rispetto dell’ambiente e delle esigenza di sicurezza della fornitura.
Il programma interesserà complessivamente quasi 54mila residenti, che però durante l’estate crescono in maniera esponenziale, rendendo molto variabile la potenza elettrica richiesta.

Primi obiettivi
Il Dm Sviluppo richiede che entro il 2020 sia installata una potenza elettrica rinnovabile capace di generare il 10% della produzione totale, affidando il compito di ridurre del 5% i consumi attraverso pannelli solari termici e pompe di calore.
I gestori dei sistemi elettrici nelle diverse isole, poi, entro il 2017 dovranno elaborare piani tecnici ed economici innovativi delle reti, con il sostegno dello Stato, degli enti locali e soprattutto dei fondi strutturali europei. A due o tre «progetti pilota» sarà affidato il compito di immaginare le soluzioni più innovative, come l’integrazione delle rinnovabili con sistemni di accumulo o l’ammodernamento delle reti grazie agli smart distribuition system.

Le risorse
I costi dell’attuazione del decreto dovranno essere coperti dalla riduzione del componente combustibile delle integrazioni tariffarie.
Lo Sviluppo economico, poi, per i progetti pilota ha stanziato 10 milioni da assegnare a bando come contributi in conto capitale sulle spese per componenti, sistemi e interventi innovativi. Finanziato il 60% della spese ammissibili a consuntivo.
Nell’attuazione del decreto, oltre al ministero e a Regioni ed enti locali, sono coinvolti l’Aeegsi, il gestore dei servizi elettrici e i gestori isolani. Che potranno contare su procedure amministrative semplificate come quelle previste per l’autorizzazione paesaggistica per interventi di lieve entità (Dpr 31/2017) o quelle per impianti solari fotovoltaici e termici previste dal Dl 91/2014.

Il decreto

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©