Personale

Speciale Quaderno Anci/1 - Il programma degli enti sul personale «batte» le linee guida del ministero

Limitazioni, vincoli, turn-over e regole concorsuali. L’Anci propone un vero e proprio vademecum che affronta a 360 gradi le principali tematiche in materia di assunzioni negli enti locali. Il documento, che si pone come ponte tra le disposizioni vigenti e le Linee di indirizzo di Funzione Pubblica su assunzioni e fabbisogni di personale, riassume procedure e azioni per non lasciarsi scappare la possibilità di introdurre nuova forza lavoro nelle amministrazioni.
Sono più di dieci anni che gli enti locali navigano a vista tra le infinite limitazioni sulla gestione delle risorse umane, vincoli che spaziano dalle spese di personale alle percentuali di turn-over, dalle limitazioni al lavoro flessibile a quelle sul trattamento accessorio. È giunto il momento di tirare le fila, tanto più che, a decorrere dal 2019, tutti i Comuni potranno contare su una capacità assunzionale pari al 100% delle spesa dei cessati.

Le linee guida Anci
L’Anci chiarisce le idee fornendo uno strumento da tenere a portata di mano per non sbagliare, indicando innanzitutto e con estrema forza che cosa cambia dopo che il Dlgs 75/2017 ha introdotto modifiche all’articolo 6 del Dlgs 165/2001 avviando i piani triennali dei fabbisogni di personale; ma soprattutto dopo che le Linee di indirizzo sullo stesso tema predisposte dalla Funzione Pubblica ne hanno esplicitato le nuove regole.
Per gli enti locali, le linee guida non hanno natura regolamentare, ma costituiscono un orientamento in quanto è sempre salvaguardata l’autonomia organizzativa garantita dal Tuel. Nonostante la revisione dell’impostazione della dotazione organica, quindi, per le autonomie territoriali, conservano efficacia le disposizioni di legge che contengono limitazioni alle spese di personale o ai budget assunzionali; l’Anci afferma quindi che le linee di indirizzo ministeriali non introducono un nuovo tetto di spesa.

Gli atti approvati prima dell’entrata in vigore dell’atto di indirizzo
L’Associazione dei Comuni risolve poi un altro enigma: cosa succede quest’anno visto che le Linee guida della Funzione Pubblica sono giunte a programmazione e bilancio già avviati? Ci sono divieti di assunzione oppure obblighi di revisione dei propri documenti già adottati? La risposta è univoca: in virtù del principio del tempus regit actum gli atti approvati prima dell’entrata in vigore dell’atto di indirizzo ministeriale conservano la loro efficacia. Di fatto, se ne riparlerà a decorrere dalla programmazione 2019-2021.
Vengono però ricordati tutti i divieti per nuove assunzioni già in essere che mantengono la piena validità e tra tutti vanno evidenziati il rispetto del pareggio di bilancio e il contenimento delle spese di personale – nei limiti della media 2011-2013 per la generalità dei Comuni tranne che per quelli al di sotto dei mille abitanti che fanno, invece, riferimento all’anno 2008.
Non va poi dimenticata tutta la partita relativa alla formale adozione di importanti documenti programmatori quali gli stessi piani triennali dei fabbisogni con relativa verifica delle eccedenze, il piano triennale di azioni positive, il piano della performance e tutti gli atti contabili nei termini previsti dal legislatore. Un intreccio di regole da tenere sempre sotto controllo.

Il quaderno dell’Anci

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