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Parte il concorso per 400 nuovi magistrati onorari

È pronto il bando per reclutare 400 nuovi magistrati onorari. Il Consiglio superiore della magistratura, nel plenum del 15 novembre scorso, ha infatti approvato la delibera che mette a concorso 300 posti per giudici onorari di pace e 100 per vice procuratori onorari.
Si tratta del primo passo concreto della riforma della magistratura onoraria, varata in estate dal Governo con il decreto legislativo 116/2017, in vigore da Ferragosto, di attuazione della legge delega 57/2016.
La riforma prevedeva, infatti, che entro il 13 novembre il Csm adottasse una delibera con la quale individuare i posti di magistrato onorario da bandire entro quest’anno. E questo, tenendo conto delle risorse disponibili. Il ministero della Giustizia aveva fatto sapere di poter mettere sul piatto 8,5 milioni di euro, da finalizzare al reclutamento di 400 giudici onorari (si veda Il Sole 24 Ore del 2 ottobre scorso). L’organo di autodisciplina è stato nei tempi e il 15 novembre ha approvato all’unanimità la delibera proposta dall’ottava commissione presieduta da Nicola Clivio.
Nella medesima circostanza è stata approvata anche la circolare sulle incompatibilità dei magistrati onorari, predisposta sempre dall’ottava commissione alla luce delle più ampie fattispecie previste dalla riforma.

I primi step operativi della riforma
Si tratta dei primi tasselli di un riordino complessivo, messo in campo per dare un assetto stabile a giudici di pace, giudici onorari di tribunale e vice procuratori onorari, che, accanto ai magistrati “togati”, danno un contributo chiave nell’amministrazione della giustizia. Una misura la danno i circa 1,1 milioni di procedimenti civili arrivati lo scorso anno sulle scrivanie dei giudici di pace, che nello stesso periodo ne hanno decisi circa 1,2 milioni.
La riforma non piace ai magistrati onorari, soprattutto perché rende il loro impegno temporaneo e ridotto a due giorni alla settimana al massimo, con una revisione al ribasso anche delle indennità. Di qui gli scioperi - l’ultimo la settimana scorsa - che da un anno spesso paralizzano gli uffici.
La macchina dell’attuazione della riforma va comunque avanti. Si tratta di un percorso articolato, con l’estensione delle competenze dei giudici di pace in arrivo tra quattro anni e le tappe finali rimandate al 2025.

Il bando per reclutare 400 nuovi magistrati onorari
Ma la prima mossa è il bando per arruolare nuovi magistrati onorari, nel tentativo di arginare i vuoti negli uffici: i posti oggi coperti da giudici di pace, onorari di tribunale e vice procuratori onorari sono 5.561 a fronte di 8.320 in organico.
Con la delibera del 15 novembre, il Csm ha individuato i posti disponibili nei diversi uffici del giudice di pace e procure della Repubblica presso i tribunali. Tra i distretti di Corte d’appello con più “vacanze” ci sono quelli di Napoli (dove dovrebbero essere destinati 57 giudici di pace e 15 vice procuratori onorari), Roma (30 giudici di pace e 25 Vpo), Milano (37 giudici di pace e 8 Vpo) e Palermo (19 giudici di pace e 20 Vpo).
Il Csm ha anche approvato lo schema del bando che - entro metà dicembre - i presidenti delle sezioni autonome per i magistrati onorari dei Consigli giudiziari presso le Corti d’appello dovranno adottare e inviare al ministero della Giustizia per la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Potranno partecipare alla selezione i cittadini italiani con un’età compresa tra i 27 e i 60 anni e in possesso di una laurea in giurisprudenza. Il bando prevede l’invio della domanda solo in forma telematica, dal sito del Csm.
Nei fatti, gli aspiranti magistrati onorari si candideranno per essere ammessi al tirocinio di sei mesi in tribunale o in procura, passaggio obbligatorio in base alla riforma, prima della nomina. «Dopo il tirocinio - afferma Gabriele di Girolamo, presidente dell’associazione nazionale dei giudici di pace - i nuovi magistrati onorari non saranno assegnati agli uffici per esercitare la giurisdizione ma saranno impiegati per due anni nell’ufficio del processo, a supporto dei magistrati togati in tribunale. Nei fatti, passerà ancora parecchio tempo prima che arrivino i rinforzi».

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