Personale

Via le fasce della legge Brunetta - Più potere ai contratti collettivi

Scompaiono le tre fasce differenziate previste dalla legge Brunetta per premiare la produttività, senza peraltro che siano mai diventate operative.
Secondo il decreto approvato in via definitiva dal consiglio dei ministri che modifica buona parte del Dlgs 150 del 2009,il rispetto delle disposizioni in materia di valutazione non ha valore solo per l’erogazione di premi, ma anche per il riconoscimento delle progressioni economiche, dell’attribuzione di incarichi di responsabilità al personale e per il conferimento degli incarichi dirigenziali. La valutazione negativa - come disciplinata nell’ambito del sistema di misurazione della performance - rileva sia ai fini dell’accertamento della responsabilità dirigenziale che - in casi specifici e determinati- ai fini disciplinari.

Il ruolo dei cittadini
Il provvedimento riconosce in via di principio un ruolo attivo dei cittadini nella valutazione della performance organizzativa, attraverso la definizione di sistemi di rilevazione della soddisfazione degli utenti in merito alla qualità dei servizi resi. Viene rafforzato il ruolo degli Organismi indipendenti di valutazione per verificare l’andamento delle performance rispetto agli obiettivi programmati; gli Oiv potranno accedere ai sistemi di gestionali e di controllo strategico dell’amministrazione e segnalare - se necessario - interventi correttivi. Rispetto al passato c’è un riequilibrio tra la valutazione della performance individuale (che in precedenza prevaleva) e collettiva. Ogni amministrazione pubblica deve misurare e valutare la performance facendo riferimento all’amministrazione nel suo complesso, alle singole unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola, ai singoli (o ai gruppi) di dipendenti. Il riferimento, dunque, è a obiettivi specifici di ogni amministrazione, ma anche ad obiettivi generali, definiti in base al comparto di contrattazione collettiva. Per il dirigente, nella misurazione della performance individuale, si dà la prevalenza ai risultati conseguiti nell’ambito organizzativo di cui ha la diretta responsabilità.

La quota di remunerazione
La contrattazione recupera un ruolo attivo, poiché è il contratto collettivo nazionale a stabilire la quota delle risorse destinate a remunerare la performance organizzativa e quella individuale, insieme ai criteri per garantire che vi sia corrispondenza tra la significativa differenziazione dei giudizi e la diversificazione dei trattamenti economici correlati.

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