Fisco e contabilità

Fondo di solidarietà bloccato per il 40% dei Comuni

di Patrizia Ruffini

Bloccato il fondo di solidarietà comunale 2019 a quattro Comuni su dieci. L'erogazione della prima trance delle risorse effettuata dal ministero dell'Interno il 20 marzo scorso, infatti, è andata a buon fine per 3921 enti (rispetto ai complessivi 6.606), ai quali sono stati assegnati 2.822.873.519,82 euro. È stato bloccato, invece, l'invio delle somme alle restanti 2.685 amministrazioni (oltre il 40%) a causa della loro inadempienza in materia di certificazioni di bilancio e di questionari Sose.

I motivi della mancata erogazione
La legge 145/2018 (articolo 1, comma 921) ha confermato il fondo di solidarietà comunale per l'anno 2019 sulla base degli importi determinati nel 2018, con le stesse modalità di erogazione da parte del ministero dell'Interno e di recupero da parte dell'Agenzia delle Entrate. Per poter riscuotere le risorse l'ente deve però risultare in regola con la trasmissione del certificato di bilancio e con l'invio del questionario relativo ai fabbisogni standard.
L'articolo 161 del Tuel obbliga gli enti locali ad inviare una certificazione relativa ai principali dati di bilancio di previsione e di rendiconto (comma 1) e fissa la sanzione, in caso di mancata trasmissione del certificato, della sospensione del pagamento delle risorse finanziarie a qualsiasi titolo dovute dal ministero dell'Interno, comprese quelle riferite al fondo di solidarietà comunale (comma 3). Entro il 15 novembre scorso dovevano essere trasmessi il certificato per il bilancio di previsione 2018, ed entro il 31 maggio, il certificato per il rendiconto 2017.
Comporta il blocco delle erogazioni delle risorse da parte del Viminale anche la mancata compilazione e chiusura del questionario Sose relativo ai fabbisogni standard 2018, la cui scadenza era fissata il 25 gennaio scorso. Il questionario, che è disponibile tramite accesso al portale https://opendata.sose.it, si divide in due moduli: dati strutturali e dati contabili e relativi al personale. Il primo modulo raccoglie le informazioni sulle caratteristiche dell'ente e del territorio, nonché alle risorse a disposizione per la produzione dei servizi svolti per le funzioni di istruzione pubblica, settore sociale e asili nido, amministrazione, gestione e controllo (ufficio tecnico), polizia locale, viabilità e trasporti e gestione del territorio e dell'ambiente. I dati contabili e relativi al personale si riferiscono alle consistenze e alle spese del personale, alle entrate (accertamenti) e spese (impegni) correnti per ciascun servizio.

Gli effetti del blocco
Dal 1° gennaio 2019 i blocchi delle risorse erogate dal ministero dell'Interno vanno considerati anche per gli effetti che producono sulla liquidità e quindi sul rispetto dei tempi di pagamento delle fatture e documenti equivalenti previsti dall'articolo 4 del Dlgs 231/2002 (30 o, in casi particolari, 60 giorni). A partire dal 2020, infatti, gli enti in ritardo nei pagamenti dovranno effettuare pesanti accantonamenti al nuovo Fondo di garanzia debiti commerciali.
Infine, nel comunicato pubblicato sul sito della finanza locale , il ministero dell'Interno invita gli enti ai quali sono state bloccate le risorse a regolarizzare le posizioni, per poter beneficiare del prossimo pagamento programmato per la prima decade di aprile.

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