Fisco e contabilità

Pareggio di bilancio, niente abrogazione per le sanzioni sugli atti elusivi

Marcia indietro sulle norme cancellate dal Milleproroghe in relazione al pareggio di bilancio. Con un avviso di rettifica pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 240 del 15 ottobre, si correggono le novità introdotte in sede di conversione del decreto legge 91/2018 (Milleproroghe). Per comprendere meglio la questione partiamo dalle parole del comunicato, che così recita: «nella legge citata in epigrafe, pubblicata nella sopra indicata Gazzetta Ufficiale, alla pagina 7, alla novella dell'articolo 1 della legge 11 dicembre 2016, n. 232, dove è scritto: “b) i commi da 479 a 500 sono abrogati”, leggasi: “b) i commi da 497 a 500 sono abrogati”».

L'inversione di cifre fa una grande differenza per il mondo degli enti locali soggetti ai vincoli di finanza pubblica. Non sono più abrogate, per cui restano in vigore, infatti, alcune norme cardine del sistema dei vincoli di finanza pubblica.

Premi
Il comma 479 si riferisce alla premialità introdotta dal 2018, per cui gli enti territoriali che, oltre a rispettare il saldo e i termini di invio della certificazione sul rispetto del pareggio di bilancio, conseguono un risulttato finale di cassa non negativo tra le entrate finali e le spese finali, e lasciano spazi finanziari inutilizzati in misura inferiore all'1 per cento degli accertamenti delle entrate finali, possono contare su due tipi di incentivi: uno economico e un alleggerimento dei vincoli alla spesa del personale. Nonostante il rispristino della premialità, la novità dello sblocco degli avanzi di amministrazione rende comunque necessario un intervento normativo che regoli nuovamente la materia.

Norme antielusive
Restano in vita anche le norme antielusive (commi 480 e 481) volte ad assicurare il rispetto sostanziale delle regole del pareggio di bilancio da parte degli enti. Gli atti elusivi delle regole di finanza pubblica, o il loro rispetto artificioso, oltre a essere sanzionati con la nullità dell'atto, possono comportare dunque l'applicazione di sanzioni pecuniarie nei confronti dei responsabili.

Clausola di salvaguardia
Il comma 482 prevede poi una clausola di salvaguardia in base alla quale qualora risultino, anche sulla base dei dati del monitoraggio, andamenti di spesa degli enti non coerenti con gli impegni finanziari assunti con l'Unione europea, il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e la Conferenza Stato-città ed autonomie locali, propone adeguate misure di contenimento della predetta spesa.
Il comma 484 disciplina le regole per la regione Valle d'Aosta, mentre i commi da 485 a 500 regolano i patti di solidarietà nazionale «verticali».

Le abrogazioni in vigore
Le uniche norme abrogate sono dunque quelle venute meno dopo l'intesa sancita il 22 febbraio 2018 in Conferenza Stato Regioni, in materia di riparto degli spazi finanziari da attribuire alle Regioni per gli investimenti, che prevedeva l'abrogazione dei commi 497-500 (e non dei commi 479-500).

L’avviso di rettifica in Gazzetta

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