Fisco e contabilità

Il risultato positivo della gestione di competenza non sempre è indice di avanzo

di Ivana Rasi

Alle prese con la rendicontazione finanziaria del 2017, è utile focalizzarsi sul risultato di esercizio scaturito dalla sola gestione di competenza per verificare l'effetto prodotto dagli accadimenti gestionali: non sempre l'avanzo che emerge dagli equilibri finanziari a consuntivo è indice di una gestione finanziaria sana.

Il risultato della gestione di competenza
Nei vecchi schemi contabili, accanto al risultato di amministrazione, era presente anche la determinazione del risultato della gestione di competenza: accertamenti registrati nell'anno al netto degli impegni contabilizzati nel medesimo esercizio: la differenza positiva era significativa di un avanzo della gestione corrente che andava a sommarsi al risultato della gestione residui per determinare il risultato di amministrazione. Il nuovo ordinamento contabile, introducendo l'istituto del fondo pluriennale vincolato e il fondo crediti di dubbia esigibilità ha modificato gli equilibri finanziari e la determinazione del risultato di gestione, oltreché quello di amministrazione. Ma come partecipa il fondo pluriennale vincolato alla formazione degli equilibri di bilancio? Sapendo che si tratta di un accantonamento di risorse che finanzia impegni che diverranno esigibili nell'anno, o che saranno ulteriormente accantonate nell'anno per andare a finanziare impegni esigibili negli esercizi successivi, nel risultato della gestione di competenza tale fondo va ad aggiungersi agli accertamenti registrati nell'anno insieme all'avanzo applicato durante l'esercizio. Anche il fondo pluriennale vincolato di uscita, sebbene mero accantonamento contabile ma sostanzialmente rappresentativo di impegni, già finanziati, ma non esigibili nell'esercizio, deve sommarsi agli impegni registrati nell'anno e, insieme all'eventuale disavanzo applicato al bilancio di previsione, dà la misura delle risorse assorbite dalla gestione di competenza (si veda il prospetto contabile).

Il ruolo dei fondi accantonati nel calcolo del risultato di gestione
I fondi rischi e passività potenziali e il fondo crediti di dubbia esigibilità stanziati in sede di bilancio di previsione, non essendo impegnati contabilmente durante l'anno, non entrano nel calcolo del risultato della gestione di competenza. Ne consegue che affinché la gestione non risulti deficitaria, l'avanzo prodotto deve essere tale da coprire i fondi rischi stanziati nel bilancio di previsione, in quanto spese che, sebbene incerte nel loro ammontare e nel loro verificarsi, vengono accantonate quale risorse contabili per affrontare il probabile evento negativo, e il fondo crediti di dubbia esigibilità, diretto ad evitare la spendita di somme non ancora realizzate. Se il risultato di gestione, sebbene positivo, è inferiore all'importo dei fondi rischi e spese stanziati nell'esercizio, la gestione ha prodotto disavanzo.

Il prospetto degli equilibri finanziari
La cartina tornasole del risultato della gestione di competenza calcolato come differenza tra accertamenti e impegni della gestione considerando il fondo pluriennale vincolato e l'avanzo e il disavanzo applicati al bilancio di previsione è data dal prospetto degli equilibri finanziari allegato al rendiconto: il risultato della gestione di competenza è suddiviso tra la gestione corrente, la gestione in conto capitale e le partite finanziarie della riscossione e della concessione crediti, in modo da evidenziare il loro diverso apporto alla formazione dell'avanzo o, in caso contrario, far emergere la gestione deficitaria, e quindi porre in essere tutte le azioni necessarie al ripristino degli equilibri.

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