Fisco e contabilità

Investimenti, il Viminale si «corregge»: contributi anche per le opere finanziate, e programmi da aggiornare entro il 31 marzo

di Gianni Trovati

Le richieste di contributi pubblici per gli investimenti degli enti locali possono nei fatti riguardare opere che l’ente ha previsto di finanziare con mezzi propri, purché si cambi la programmazione alla luce dell’aiuto governativo: le modifiche devono intervenire entro il 31 marzo, termine fissato per i bilanci preventivi dall’ultima proroga, e devono essere comunicate al ministero.

I fondi
Si risolve così, con la pubblicazione di una versione riveduta e corretta delle istruzioni, l’incognita suscitata in molti enti ieri dopo la diffusione della prima versione delle Faq del Viminale sulle richieste di contributi diretti, i 150 milioni (300 milioni nel 2019 e 400 nel 2020) messi a disposizione dal comma 853 dell’ultima legge di bilancio per gli enti che non avendo avanzi da sbloccare o margini di debito aggiuntivo non possono sfruttare i nuovi spazi finanziari liberati dal patto verticale rafforzato.

La contraddizione
In realtà, anche se con una certa fatica l’indicazione era desumibile anche dalla versione originaria del testo (si veda Il Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri). A patto però di passare sopra all’istruzione data in modo diretto nella risposta al primo quesito, quello che ha determinato il problema. Alla possibilità di chiedere il contributo anche per opere per le quali «negli strumenti programmatori dell'ente è previsto il finanziamento con mezzi propri di bilancio», il documento iniziale rispondeva un secco «no, o l'ente non deve aver già coperto l'opera con fondi propri». Da qui una contraddizione apparentemente insanabile: per essere oggetto del contributo, l’opera deve essere prevista negli strumenti di programmazione, e per essere inserita negli strumenti di programmazione, deve essere accompagnata da qualche forma di finanziamento. La rigida lettura iniziale, quindi, avrebbe in pratica chiuso le porte a qualsiasi richiesta.

La via d’uscita
Di qui il nuovo chiarimento, che toglie ogni dubbio: il quadro definitivo va tracciato il 31 marzo, data di chiusura dei preventivi, e a quel punto i conti dovranno tornare: e i finanziamenti oggi previsti per le opere che saranno finanziate con il contributo governativo potranno essere girati ad altri interventi.

La nuova versione delle Faq del Viminale

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