Fisco e contabilità

Manovra, rifiuti all’Autorità energia per risolvere il caos Tari

Una trattativa sostanzialmente no stop per i ritocchi alla manovra. Che si scontra con le scarse risorse disponibili per il restyling del testo al Senato: appena 125 milioni. È quella che è in corso da lunedì nella maggioranza. Con non pochi momenti di tensione, soprattutto con Ala, e con Ap, che, tra l’altro, propone l’emendamento sul processo breve su cui è in corso una dialettica serrata anche nel Governo. Un continuo tira e molla che ha rallentato i lavori e ha fatto slittare l’approdo in Aula del disegno di legge di bilancio a domani mattina. Oggi la commissione Bilancio tenterà di chiudere l’esame del provvedimento ricorrendo anche a una seduta notturna in cui dovrebbero essere “ratificate” le intese faticosamente raggiunte ieri dalla maggioranza: la creazione di fondo con una dote iniziale di 60 milioni per estendere l’esenzione delle fasce deboli dal super-ticket sanitario e il rifinanziamento da 185 milioni nel 2018 del bonus bebé.
Nel primo caso l’emendamento che sarà votato oggi (e che quasi sicuramente sarà rafforzato alla Camera) va incontro, seppure solo parzialmente, alle richieste di Campo progressista di Giuseppe Pisapia. Il bonus Bebè è invece prioritario per Ap. Non è ancora escluso, come ha lasciato intendere il capogruppo Pd in Commissione, Giorgio Santini, che palazzo Madama possa dare l’ok a un ritocco per alzare il tetto sotto il quale scattano le agevolazione per i figli a carico ma solo a partire dal 2019.

I correttivi
Tra i correttivi approvati ieri dalla Commissione spicca quello che estende il raggio d’azione dell’Authority dell’energia elettrica al ciclo di rifiuti. La nuova Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) avrà competenze anche nella definizione delle tariffe con ricaduta sulla Tari. I componenti dell’Authority restano 5 anche con il prossimo Consiglio anziché scendere a 3. Via libera anche al credito d’imposta su Imu, Tasi, Tari e sull’eventuale affitto per le librerie. Lo sconto arriva fino a 20mila euro per le librerie indipendenti (fino a 10mila euro per gli altri esercenti). Ok al fondo di sostegno (20 milioni l’anno per tre anni) per i caregiver familiari, ovvero le persone che assistono i propri familiari o affini con gravi malattie o stato di disabilità.
Non andrà invece al voto l’emendamento ritirato ieri dal Governo sul rifinanziamento della Naspi, l’assicurazione sociale per l’impiego. Dai relatori Magda Zanoni (Pd) e Marcello Gualdani (Ap) è invece arrivato un pacchetto enti locali che va dalla revisione della quota perequativa del fondo di solidarietà comunale delle regioni (ridotta dal 55% al 45% nel 2019 e dal 70% al 60% nel 2019) alla semplificazione del Dup per i piccoli Comuni e alla destinazione di nuove risorse per le “fusioni”.
Tonando ai ritocchi approvati, ok al rimborso spese (se «effetticamente documentate») per i viaggi di presidente e consiglieri del Cnel, allo stanziamento di 2 milioni l’anno fino al 2020 per le manifestazioni carnevalesche (ritocco a firma del Pd Andrea Marcucci, che secondo il M5S avrebbe favorito la sorella presidente della Fondazione carnevale di Viareggio), e all’istituzione al Coni del Registro nazionale degli agenti sportivi (proposto da Ala). Arrivano poi un contributo di 50mila euro l’anno fino al 2020 per la manutenzione del cimitero monumentale del Vajont, 75 assunzioni alla Farnesina e lo sblocco di 138 milioni per promuovere gli enti di ricerca vigilati dal Miur.

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