Fisco e contabilità

Regione Sicilia, ok sofferto sul rendiconto

Alla fine, dopo un confronto complicato, il bollino della Corte dei conti sul bilancio 2016 della Sicilia è arrivato, accompagnato però da allarmi sul «rischio default» di Palazzo D’Orleans.
Anche se sofferta, la «parifica» riconosciuta dai magistrati contabili sui conti siciliani spinge il governatore Rosario Crocetta a rilanciare la propria candidatura alle regionali di novembre: «Dopo l'ok della Corte dei conti confermo che mi ricandido», spiega, rivendicando lo «straordinario lavoro di risanamento di questi anni. Il nostro governo ha salvato la Sicilia e ne siamo orgogliosi».

Il quadro della situazione
La lunga partita giocata in Corte dei conti disegna un quadro più complesso. A fine giugno, con una decisione inedita, la Corte aveva sospeso il giudizio sui conti (si veda Il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 1° luglio), dopo che il Procuratore generale d’appello ne aveva chiesto la bocciatura esplicita. A motivare lo stop era l’assenza di numeri certi su tre fondi: quello sui tanti rischi legali che pesano sulla Regione, il fondo per le perdite delle partecipate e quello sulle «passività potenziali», a partire dalle minacce prodotte dai derivati. Ma accanto alle «irregolarità» contestate, la Corte aveva sollevato dubbi pesanti sulle coperture del disavanzo da 5,9 miliardi.

Gli sviluppi
Di qui i tempi supplementari animati da uno scambio di carte che hanno portato alla «parifica» concessa ieri. Tutto bene, dunque? Fino a un certo punto.

Il via libera è arrivato, sgombrando il campo da un ostacolo che si sarebbe rivelato esplosivo soprattutto alla vigilia di un turno elettorale più che incerto. Accantonate le ipotesi di irregolarità (resta solo un’obiezione sul fondo partecipate), rimangono i dubbi ribaditi ancora ieri dal Pg sulle coperture del deficit iniziale: quasi 2,6 miliardi, nella ricostruzione del magistrato, arrivano dal fondo anticipazione di liquidità, «che non dovrebbe finanziare il disavanzo», e altri due miliardi «si presentano come altamente dubbi». Incognite che non bloccano la parifica, fondata sulla regolarità legale del rendiconto, ma che, se saranno confermate dall’evoluzione della gestione, indicano nubi nere all’orizzonte.

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