Fisco e contabilità

Nuovo ente con 4 direzioni - Stop all’aggio solo per legge

Sabato 1° luglio è il giorno fatidico individuato dal decreto fiscale collegato alla manovra dello scorso autunno per l’addio a Equitalia e il debutto del nuovo ente pubblico della riscossione. L’organizzazione è pronta e ieri è stata illustrata anche ai rappresentanti dei sindacati di settore (Fabi, First Cisl, Cgil Fisac, Uilca).

Le 4 direzioni
Il nuovo ente pubblico sarà strutturato in quattro direzioni: Audit, Relazioni esterne e governance, Affari legali, Amministrazione, finanza e controllo. A queste si aggiungerà una segreteria tecnica in staff al presidente. Saranno tre le macro aree operative: Innovazione e servizi operativi, Risorse umane e organizzazione, Riscossione. Quest’ultima si suddividerà in due macro-strutture territoriali (Nord e Sud), a loro volta suddivise in direzioni regionali e poi a scendere in ambiti provinciali o accorpamenti degli stessi in un’ottica di ottimizzazione delle risorse. In alcune realtà regionali con maggior contenzioso saranno rafforzate le strutture ad hoc per la gestione delle controversie.

Così come previsto dalla legge, il comitato di gestione sarà composto dal direttore dell’agenzia delle Entrate, che è il presidente dell’ente, e da altri due soggetti nominati tra i dirigenti della stessa Agenzia. Il comitato durerà in carica tre anni, i componenti potranno essere nominati una sola volta e non percepiranno compensi.

L’aggio
Il tema della remunerazione del servizio (ossia l’aggio) sarà, invece, demandato dallo Statuto del nuovo ente (il Dpcm è stato già registrato alla Corte dei conti e in attesa di pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale») «a iniziative legislative» come spiega il comunicato diffuso in serata dai sindacati. Mentre per i dipendenti provenienti da Equitalia è stato ribadito il «riconoscimento degli attuali contratti in essere ».

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