Fisco e contabilità

In Campania, Calabria e Lazio il top dei disavanzi effettivi nei Comuni

di Anna Guiducci e Patrizia Ruffini

La Regione in cui si registra il maggior numero di Comuni in disavanzo effettivo è la Campania con 111 enti, seguita dalla Calabria con 79 e dal Lazio con 68. Gli enti della Campania sono anche quelli che hanno accumulato il maggior disavanzo effettivo complessivo, pari a 1,373 miliardi di euro su 4,357 miliardi di euro. La fotografia arriva dalla relazione sulla gestione finanziaria 2015 degli enti locali diffusa ieri dalla sezione Autonomie della Corte dei conti (delibera 4/2017) che ha preso in esame i risultati della gestione finanziaria 2015 relativa a 5.186 Comuni non sperimentatori (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa di ieri) .

Nuove regole contabili
I numeri finali dell'esercizio 2015 sono particolarmente interessanti per quantificare l'effetto del riaccertamento straordinario dei residui imposto dall'armonizzazione contabile, perché abbracciano al loro interno anche l'effetto della “pulizia” dei residui. Uno dei passaggi più significativi delle nuove regole contabili si ritrova nelle modifiche apportate alla rilevazione e quantificazione del risultato di amministrazione. Come prevede l'articolo 186 del Dlgs 267/2000 (Tuel), il risultato contabile di amministrazione è accertato con l'approvazione del rendiconto dell'ultimo esercizio chiuso ed è pari alla somma algebrica tra il fondo di cassa al 31 dicembre aumentato del valore dei residui attivi e diminuito dei residui passivi alla stessa data e delle quote del fondo pluriennale vincolato determinato in spesa del conto del bilancio. Inoltre il risultato di amministrazione deve essere distinto in fondi liberi, fondi vincolati, fondi destinati agli investimenti e fondi accantonati (per passività potenziali e Fcde). Laddove il risultato di amministrazione non sia sufficiente a comprendere le quote vincolate, destinate e accantonate, l'ente deve considerarsi in disavanzo sostanziale di amministrazione. Tale disavanzo è iscritto come posta a se stante nel primo esercizio del bilancio di previsione secondo le modalità previste dall'articolo 188 del Tuel. Il nuovo canone per identificare gli enti in disavanzo di gestione prevede di contabilizzare le quote accantonate, vincolate e destinate che, una volta sottratte dal risultato complessivo, determinano il risultato sostanziale, cioè effettivo della gestione.

Risultati d’esercizio 2015
L'applicazione di queste regole alla realtà dei Comuni italiani ha portato ai seguenti risultati:
673 Comuni, che rappresentano il 13% dei 5.186 Comuni non sperimentatori, hanno chiuso il consuntivo con la voce «totale parte disponibile» negativa, quindi in disavanzo effettivo o sostanziale. Al fine di determinare lo squilibrio effettivo, l'analisi dei giudici contabili si estende anche ai i debiti fuori bilancio riconosciuti ma non ripianati entro l'esercizio di riferimento, nonché ai debiti fuori bilancio che l'ente dichiara di aver contratto, ma di non aver ancora riconosciuto alla chiusura dell'esercizio stesso. A fronte di disavanzi per 4 miliardi di euro, lo squilibrio effettivo sale a 4,358 miliardi per effetto dei debiti fuori bilancio riconosciuti e non ripianati (102 milioni di euro) e dei debiti fuori bilancio che l'ente dichiara di aver contratto e non ancora riconosciuto (252 milioni di euro).

Debiti fuori bilancio
1) I primi (Dfb da ripianare) interessano principalmente i Comuni della Campania (21 enti), seguiti da quelli del Lazio (13 enti), della Sicilia (12 enti) e della Calabria e della Puglia (entrambi 11 enti).
2) I secondi (debiti in attesa di riconoscimento) interessano principalmente i Comuni della Campania e della Sicilia (20 enti ciascuna) seguiti da quelli del Lazio (15 enti), della Calabria (14 enti) e della Puglia (12 enti).
In considerazione degli stringenti vincoli dettati dalle nuove regole della contabilità armonizzata e dalle regole del pareggio di bilancio la situazione desta seria preoccupazione – affermano i giudici - soprattutto in relazione ai debiti contratti, ma non riconosciuti la cui criticità appare ancora più grave laddove si consideri l'entità degli importi in questione, spesso superiori al milione di euro.
Clicca qui per vedere la tabella sintentica dei disavanzi 2015 Regione per Regione, elaborata dalla Corte dei conti.

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