Appalti

Dibattito pubblico, ok finale al decreto

Via libera definitivo del Governo al regolamento che istituisce anche in Italia il "debat public" obbligatorio (il modello è francese) per le opere pubbliche più rilevanti. Il presidente del Consiglio uscente Paolo Gentiloni ha firmato il Dpcm, in attuazione dell'articolo 22 comma 2 del Codice Appalti 2016, a conclusione dell'iter partito a metà dello scorso anno su proposta del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Il decreto è stato inviato alla Corte dei Conti per la registrazione, alla quale seguirà la pubblicazione in Gazzetta.

Il testo finale, su richiesta delle Commissioni parlamentari uscenti, ha reinserito la categoria «impianti, insediamenti industriali e infrastrutture energetiche» tra quelle obbligate al dibattito, per investimenti oltre i 300 milioni di euro. Questi gli altri interventi obbligati al dibattito publico: 1) autostrade e strade extraurbane con oltre 15 km di tracciato e valore superiore a 500 milioni; 2) tronchi ferroviari oltre 30 km e importo sopra 500 milioni; 3) opere aeroportuali da oltre 200 milioni; 4) opere portuali da oltre 200 milioni; 5) interventi per la difesa del mare e delle coste oltre 50 milioni; 5) interporti dai 300 milioni; 6) elettrodotti aerei con tracciato oltre 40 km; 7) condotte idriche con portata oltre 4 metri cubi al secondo, 8) impianti idrici (ad esempio depuratori) da oltre 40 milioni; 9) infrastrutture a uso sociale, culturale, sportivo, scientifico o artistico da oltre 300 milioni di euro.

Il dibattito si svolgerà nella fase inziale della progettazione, sul progetto di fattibilità o del "documento di fattibilità delle alternative progettuali", quando il proponente è ancora nelle condizioni di poter scegliere se realizzare l'opera o no, e quali modifiche apportare al progetto originale. L'obiettivo di fondo, oltre alla trasparenza, è ridurre i conflitti e migliorare le progettazioni.

L'attuazione del regolamento dipende però ancora da un decreto del (futuro) ministro delle Infrastrutture per istituire una "Commissione nazionale" di supporto e monitoraggio. Su Edilizia e Territorio web (Il Sole 24 Ore) il testo del decreto.

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