Appalti

Metropolitane, in arrivo altri tre miliardi dal Fondo Investimenti, il Mit pubblica l'avviso per i Comuni

Sono in arrivo nuove risorse statali per la realizzazione di metropolitane, tramvie, filovie e rinnovo mezzi Tpl su ferro (almeno 2-3 miliardi di euro) e il Ministero delle Infrastrutture (Mit) "si porta avanti": la Direzione Generale per i sistemi di trasporto ad impianti fissi e il trasporto pubblico locale ha pubblicato sul sito www.mit.gov un avviso che attiva la procedura di accesso ai fondi, procedura rivolta ai grandi Comuni (Città metropolitane, comuni capoluogo di Città metropolitana o di Regione, comuni con oltre 100mila abitanti), con regole, tempi e presupposti per la presentazione dei progetti. Le risorse saranno disponibili con la versione finale del Dpcm Fondo Investimenti 2018, firmato in bozza da Paolo Gentiloni il 21 febbraio, ma la procedura di presentazione parte già ora.
L'obiettivo dell'avviso - spiega il Mit - è identificare una serie di progetti solidi a livello tecnico ed economico, che possano essere via via finanziati. Per questo, il Ministero chiede alle amministrazioni di indicare progetti di qualità, rispondenti a format e tabelle standardizzati, Linee Guida del Mit in materia, analisi costi-benefici e costi-efficacia, che consentiranno di valutare i progetti sulla base degli stessi presupposti oggettivi. La procedura è infatti lunga: c'è tempo fino al 31 dicembre 2018 per presentare i progetti con la richiesta di co-finanziamento statale, poi spetterà al Ministero stilare una graduatoria "tecnica", e infine al Ministro delle Infrastrutture in carica a inizio 2019 firmare un decreto con un piano di riparto delle risorse ai diversi progetti.

I beneficiari
Possono presentare istanza di finanziamento i seguenti enti locali: 1) Città metropolitane e Comuni capoluogo delle città metropolitane; 2) Comuni capoluogo di Regione; 3) Comuni con oltre 100.000 abitanti. È ammessa la richiesta anche da parte di Comuni con meno di 100mila abitanti, ma solo «nell'ipotesi in cui gli interventi medesimi risolvano gravi criticità esistenti per la mobilità pubblica relative al trasporto rapido di massa». Questi gli interventi ammessi: 1) rinnovo e miglioramento del parco veicolare; 2) potenziamento e valorizzazione delle linee metropolitane, tranviarie e filoviarie esistenti; 3) realizzazione di linee metropolitane, tranviarie e filoviarie ed estensione/implementazione della rete di trasporto rapido di massa, anche con sistemi ad impianti fissi di tipo innovativo.

I progetti
Per i progetti infrastrutturali (escluso solo l'acquisto treni, dunque), i Comuni devono presentare un progetto che sia almeno allo stadio di «progetto di fattibilità» (il "progetto preliminare avanzato" del nuovo Codice appalti) e una documentazione che comprenda tra l'altro la coerenza con il piano «Connettere l'Italia» del Mit e con gli strumenti di pianificazione e programmazione locale in materia di mobilità. E anche la quota dell'investimento che l'ente locale propone di co-finanziare e un piano economico-finanziario dal quale risulti che i costi di gestione del servizio e dell'infrastruttura siano coperti per almeno il 35% dai proventi derivanti dalle tariffe pagate dagli utenti, e che la residua quota sia coperta dalla Regione e/o dall'ente beneficiario del contributo prioritariamente mediante il riordino dei servizi conseguente all'attivazione della nuova infrastruttura.
L'ufficio stampa del Ministero delle Infrastrutture ricorda che «Negli ultimi tre anni il Piano del Governo per metropolitane, tram e ferrovie locali ha messo a disposizione per nuove linee più di 10 miliardi di euro, attraverso vari strumenti di finanziamento tra cui il Fondo investimenti 2017 e 2018. Questo ha portato dal 2014 a oggi 27,4 km di nuove metropolitane con 35 nuove stazioni e 31,8 km di nuove tramvie con 67 nuove fermate. E sono in corso di realizzazione 63 km di nuove metropolitane per 74 nuove stazioni e 27,3 km nuove tramvie/filobus con 117 nuove fermate. Il nuovo bando servirà proprio ad accelerare l'utilizzo delle risorse a disposizione, per recuperare in tempi ragionevoli il gap che ci divide ancora dal resto d'Europa in termini di rete di trasporto pubblico locale».

L’avviso del ministero

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