Appalti

Centro Italia, arriva il maxi-piano per la ricostruzione

Scuole, municipi, chiese, caserme, cimiteri, edifici polifunzionali di aggregazione o comunque al servizio delle comunità.
C'è un po’ di tutto nella lista di opere pubbliche - per un valore che supera il miliardo di euro (oltre la cifra, aggiuntiva, stanziata dalla finanziaria 2017 per questa annualità) che la commissaria straordinaria per la ricostruzione del Centro Italia, Paola De Micheli, sta finendo di definire con le Regioni. La lista - che include tutti gli edifici scolastici che restano ancora da riparare o ricostruire nel Centro Italia - sarà formalizzata in una ordinanza ad hoc che De Micheli porterà nella cabina di coordinamento (composta da commissario con i quattro presidenti delle regioni interessate) per l’approvazione finale entro Natale.

Il “piano del commissario”
L’iniziativa rappresenta la prima applicazione delle novità normative introdotte dal decreto fiscale alle regole sulla ricostruzione del Centro Italia. Più precisamente, si tratta di quello che si può definire il “piano del commissario”: un elenco di interventi «che rivestono un’importanza essenziale ai fini della ricostruzione», e che in quanto tali il commissario di governo può mandare in appalto con una procedura semplificata, sempre che la base d’asta del singolo intervento sia inferiore alla soglia comunitaria (5,22 milioni di euro circa). Una condizione che, secondo indiscrezioni, interessa oltre 90% delle opere della lista. Gli interventi riguardano comuni e territori dentro e fuori dal cratere. Le risorse sono ripartite per regione (62% dell’importo complessivo alle Marche, 14% a Lazio, 14% a Umbria e 10% ad Abruzzo).

Semplificazione e decentramento
La semplificazione consiste nella possibilità di selezionare le imprese con procedura negoziata (trattativa privata) senza pubblicazione del bando. Inoltre, le nuove norme consentono il ricorso al cosiddetto appalto integrato, che cioè include la progettazione esecutiva e la realizzazione. Le imprese da invitare (almeno cinque) vengono sorteggiate in base alla qualifiche richieste per l’opera.
Il “piano del commissario” beneficia anche di un'altra semplificazione (sempre introdotta dal decreto fiscale) che va nel senso del decentramento: le opere potranno essere mandate in gara non solo da Invitalia ma anche dalle Regioni, attraverso le rispettive centrali di committenza, dagli uffici speciali, dalle diocesi e dal Demanio. Non solo. Le nuove regole rendono possibile anche un’ulteriore delega ai comuni.

Le riparazioni dei danni lievi
Non è questa la sola novità in arrivo. I tecnici della struttura commissariale stanno scrivendo anche le regole attuative per velocizzare le riparazioni degli edifici con danni lievi (sempre a valle delle novità introdotte dal Dl fiscale). In arrivo anche un'ordinanza apposita dedicata alle semplificazioni sulle istruttorie e sui controlli.
Subito dopo il maxi-piano da un miliardo, la commissaria De Micheli definirà anche un pacchetto di misure a sostegno dell’edilizia residenziale pubblica, con fondi per oltre 100 milioni destinati a ex-Iacp e aziende casa, per intervenire sulle case popolari danneggiate dal sisma.
Infine, tra gennaio e febbraio dovrebbe arrivare una seconda edizione del “piano del commissario”, anche in questo caso per un valore intorno a un miliardo di euro, con priorità agli interventi per eliminare il rischio idrogeologico.

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