Appalti

Opere pubbliche, nei Comuni del Sud alta l’incidenza di tempi morti

di Alessandro Vitiello

Nella realizzazione delle opere pubbliche, oltre ai costi effettivi o agli interessi politici in gioco, l'incidenza dei tempi morti o dei ritardi che imprese o professionisti devono sopportare prima di essere pagati sono fattori di non scarsa rilevanza.
Dal 6 marzo, sul sito dell'agenzia per la Coesione territoriale la nuova sezione «i tempi delle opere pubbliche» è interamente dedicata a questo tema. Basata su analisi statistiche ed econometriche, la sezione è dichiaratamente uno strumento di approfondimento che può supportare e indirizzare le policy di attuazione delle opere pubbliche nelle sue diverse fasi.
In continuità con i rapporti degli ultimi anni sui tempi di attuazione delle opere pubbliche, il nuovo strumento si concentra su quattro direttici principali: tempi di realizzazione delle opere, tempi di attraversamento, avanzamento della spesa, performance delle Regioni.

Tempi di realizzazione
I tempi di realizzazione delle opere sono analizzati in base a quattro dimensioni: il costo dell'opera, il settore infrastrutturale, l'ente che la attua e la Regione dove viene costruita.
Le tre grandi fasi, cioè progettazione, affidamento ed esecuzione sono poi studiate in dettaglio.
Riguardo al primo indicatore, se mediamente sono necessari quattro anni e mezzo perché sia completata un’opera pubblica e se appare scontato che al crescere del valore di questa i tempi diventino biblici (mediamente 14,6 anni per infrastrutture che costano più di 100 milioni), è interessante scoprire che nelle prime sette classi di opere considerate dall’Agenzia, cioè quelle che valgono fino a 10 milioni, la progettazione incida sui tempi in misura maggiore dell’effettiva esecuzione.
La fase di progettazione e quella di esecuzione, comunque, assorbono in maniera quasi uguale circa il 90% del tempo complessivo di attuazione di un'opera. Mentre sull’affidamento, invece, si può dire che i sei mesi di media possono anche triplicare nella classe di costo più alta.

Il tempo perduto
I dati sui tempi morti, più correttamente definiti di «attraversamento», sono forse quelli che fanno riflettere maggiormente.
Se nelle Regioni l’incidenza in percentuale sul totale è del 54,6% e nelle Province il 51,2%, nei Comuni arriva al 61,8%, salendo al 62,5% in quelli con meno di 50mila abitanti, cui però corrisponde la durata più bassa fino all'affidamento (2,8 anni).
Il record, comunque, appartiene a ministeri (60,4% di tempi morti) e ad altri enti pubblici 66,3%).
I lavori dei «gestori di rete», invece, titolari di grandi opere infrastrutturali, registrano un’incidenza più bassa dei tempi di attraversamento (50,6%), ma hanno durate medie più lunghe fino alla fase di affidamento (4,5 anni).

La geografia
È triste scriverlo, ma l'incidenza dei tempi morti cresce viaggiando da Sud a Nord, con la consueta eccezione di due Regioni dell’Italia centrale - Toscana ed Emilia Romagna - in cui incidono «solo» per il 45,5 e il 48,2%.
E se in Sicilia c’è la più alta incidenza dei tempi di attraversamento (73%), vale a dire 27 punti percentuali in più della Toscana, aggregando le Regioni in macroaree, si può vedere che nel Mezzogiorno c’è uno sbilanciamento tra l'incidenza dei tempi di attraversamento e quella dei tempi effettivi di attuazione delle fasi (65% contro 35% in media), mentre il rapporto è più equo sia nel Nord, sia nel Centro.
Considerando le opere per classi di costo, invece, le analisi dell’agenzia per la Cosione territoriale evidenziano che nelle opere più costose minore è l’incidenza dei tempi morti.

La spesa
Al crescere della dimensione dell'opera c’è una progressione anche dei tempi di realizzazione della spesa (oltre a quelli di esecuzione): per le opere che valgono meno di 100mila euro servono poco meno di 5 mesi per il saldo finale, mentre per le opere che costano più di 100 milioni occorrono mediamente 4,5 anni.
Ragionando in percentuali, infine, nelle opere minori la spesa a fine lavori incide per il 50% del totale, per le opere di maggiore dimensione sale molto stabilizzandosi a un livello medio superiore all'80 per cento.

Le performance delle Regioni

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