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Anac, Toninelli appoggia Cantone

Nel giro di 24 ore il Governo mette nel mirino l’Anac e poi fa retromarcia. È il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli il primo a dare un segnale del cambio di rotta incontrando ieri mattina Raffaele Cantone dopo le parole del premier Giuseppe Conte che mercoledì alla Camera si era detto “deluso” dai risultati arrivati finora dall’Authority anti-corruzione: «Il mio ministero intende aprire un tavolo di confronto per le migliorie legislative che servono. Cercheremo la massima collaborazione con Anac - ha detto Toninelli dopo l’incontro - nella convinzione che bisogna voltare pagina rispetto ai troppi scandali del passato». Un concetto rafforzato più tardi con un video su facebook: «Con Cantone c’è stata una forte comunione d’intenti e abbiamo deciso di instaurare fin da subito una collaborazione proficua e continuativa».

Ma a muoversi è anche Palazzo Chigi che nel pomeriggio informa di una telefonata «cordiale» tra il premier Conte e Cantone nel corso della quale i due «hanno convenuto sulla necessità di rafforzare la lotta alla corruzione, individuando specifici percorsi di legalità nell’ambito Pubblica Amministrazione, operando, tuttavia, una semplificazione del quadro normativo vigente, in modo da consentire il riavvio degli investimenti nel settore dei contratti pubblici».

Dopo l’attacco all’Anac, il mirino del Governo il giorno dopo si concentra su un altro obiettivo: sotto accusa il codice degli appalti che anche per il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio va modificato perché «blocca il Paese». «Del codice degli appalti ho parlato con il ministro delle Infrastrutture Toninelli e gli ho detto cosa penso», ha spiegato Cantone intervenuto ieri alla Luiss di Roma per un progetto sulla legalità. «Il mio mandato scade nel 2020, continuerò a fare anti-corruzione. Possiamo anche non essere soddisfatti - ha aggiunto -, ma abbiamo fatto grandi passi in avanti come Paese. Negli ultimi 3 anni nella percezione della corruzione l’Italia ha guadagnato 10 posizioni nelle classifiche internazionali».

Il presidente dell’Anac ha quindi assistito, insieme al rettore Paola Severino al vice-presidente del Csm Giovanni Legnini e al procuratore Antimafia Federico Cafiero de Raho, alla presentazione dei progetti che hanno visto da febbraio a maggio oltre 600 studenti di 21 istituti scolastici di primo e secondo grado di tutta Italia lavorare insieme a 60 laureandi di Giurisprudenza e Scienze politiche della Luiss per esprimere il proprio concetto di giustizia. «Per me questa è una boccata d’aria fresca, in momenti come questi è indispensabile», ha chiosato Cantone.

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