Amministratori

Spese elettorali, Viminale in pressing sui Comuni

di Alessandro Vitiello

Finanza locale in pressing sui Comuni relativamente alle spese da questi sostenute per l’organizzazione e lo svolgimento delle ultime elezioni politiche. Il richiamo è avvenuto indirettamente con la circolare n. 12/2018, destinatari i prefetti, che «sovraintendono» territorialmente queste delicate procedure.
La casistica delle amminsitrazioni distratte o più probabilmente oberate dalle tante scadenze da rispettare, infatti, va dal non utilizzo di somme erogate dal ministero dell’Interno fino al mancato invio del rendiconto nei termini prescritti (4 luglio, cioé entro 4 mesi dalle consultazioni), questa sì considerata mancanza molto grave.
La procedura, infatti, prevede che il Viminale anticipi il 90% dell’importo massimo rimborsabile per poi erogare il saldo o riprendersi quanto dato in eccesso una volta che le amminitsrazioni locali abbiano presentato il rendiconto. E tutto passa per il vaglio delle prefetture.

La procedura
Sulle spese di organizzazione tecnica e attuazione delle elezioni, la Finanza locale ha indottrinato i Comuni con circolare del 18 gennaio 2018 (si veda il Quotidiano degli enti locali e della Pa del 19 gennaio 2018), provvedimento emanato in continuità con il passato, ricordando innanzitutto che l’importo massimo da rimborsare a ciascun ente, fatta eccezione per il trattamento economico dei componenti di seggio, è stabilito con decreto Interno in base a distinti parametri per sezione elettorale e per elettore calcolati, rispettivamente, nella misura del 40% e del 60% sul totale da ripartire, con la maggiorazione del 40% per i Comuni fino a 3 sezioni elettorali.
Le assegnazioni sono dunque vincolanti e non integrabili. Norme particolari rigardano i compensi dei componenti di seggio, il lavoro straordinario dei dipendenti in servizio, stampati e prodotti software.

Il ruolo delle prefetture
Le prefetture hanno un ruolo strategico anche in questo dare e avere relativo alle spese elettorali. I rappresentanti del governo sul territorio, infatti, controllano i rendiconti dei Comuni e «certificano» le erogazioni a saldo o i recuperi di quanto dato in eccesso.
La finanza locale insiste in particolare sulla corretta compilazione da parte delle prefetture dei file contenenti i dati contabili dai cui si desumono i saldi.
I prefetti, inoltre, adottano formalmente i decreti di ripartizione delle spese che, unitamente ai file in formato excel contenenti i dati contabili dovranno essere «notificati» alla Finanza locale.

Elezioni abbinate
Oltre al rinnovo dei propri rappresentanti alla Camera e al Senato, il 4 marzo scorso gli elettori di Lazio e Lombardia hanno votato anche i nuovi Consigli regionali e i governatori.
In questo caso, ricorda la circolare FL 12/2018, si applica la regola che i ⅔delle somme stanziate nello specifico fondo dal ministero dell’Economia spettino ai Comuni e il restante terzo finisca nelle casse regionali (legge 136/1976).
La regola è però «elastica», stante il fatto che il ministero dell’Interno può solo ripartire il fondo statale, mentre le Regioni potrebbero disporre di maggiori risorse proprie.

La circolare FL 12/2018

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©