Amministratori

Sicilia, creata quasi un'Anac regionale

di Luciano Catania

L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la legge 28 febbraio n. 3 che modifica le competenze della Commissione parlamentare d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia in Sicilia, trasformandola in una sorta di Anac regionale.

La legge regionale n. 3/2018 che trasforma la Commissione antimafia
La Commissione regionale antimafia era stata istituita con la Lr n. 4/1991, per vigilare ed indagare sulle attività dell'amministrazione regionale e degli enti sottoposti al suo controllo, in ordine a possibili infiltrazioni e connivenze mafiose e di altre associazioni criminali similari.
L’articolo 3 della menzionata legge prevedeva, inoltre, tra i compiti della Commissione, la verifica della congruità della normativa vigente e della conseguente azione dei pubblici poteri nella Regione, con la formulazione di proposte di carattere legislativo, amministrativo ed organizzativo, al fine di rendere più coordinata ed incisiva l'iniziativa della Regione e degli enti da questa vigilati nonché degli enti locali siciliani nella lotta contro la mafia e le altre forme di criminalità organizzata.
Adesso la modifica all’articolo 3 della Lr n. 4/1991, operata con la Lr n. 3/2018, inserisce tra le attività della Commissione anche lo svolgimento di attività di prevenzione e di contrasto della corruzione, della concussione ed in genere di tutti i reati contro la pubblica amministrazione e delle illegalità nella Regione e negli enti del sistema regionale.
Nell’incerta qualificazione di “enti del sistema regionale”, dovrebbero rientrare sia le strutture partecipate dalla Regione che sia Enti locali siciliani.

Le attività in materia di contrasto alla corruzione
La Commissione parlamentare siciliana non vuole sostituirsi all’Autorità Nazionale AntiCorruzione ma affiancarsi all’Anac, contribuendo ad assicurare la piena ed efficace adozione delle misure di prevenzione della corruzione previste al Piano Nazionale Anticorruzione.
La nuova Commissione dovrà contribuire a rafforzare il controllo sull’effettiva applicazione e sull’efficacia delle misure adottate dalla Regione e dagli “enti del sistema regionale” per prevenire e contrastare la corruzione e l’illegalità e sul rispetto delle regole sulla trasparenza dell’attività amministrativa.
La Commissione sarà chiamata ad esprimere pareri ai soggetti istituzionali (quindi anche Comuni, Liberi consorzi e Città metropolitane) che ne faranno richiesta, accostandosi alle Prefetture alle quali la L. 190/2012 già affida un compito di assistenza e supporto agli enti locali.

L’attività di lotta alla mafia
Gli altri interventi rimessi alla Commissione continuano a riguardare la verifica della congruità della normativa vigente e l’iniziativa legislativa per rendere più coordinata ed incisiva l’attività della Regione e degli enti locali nella lotta contro la mafia e le altre forme di criminalità organizzata.
Restano nell’alveo delle prerogative tipiche della Commissione antimafia le ulteriori attività che continuano ad essere previste anche nel novellato articolo 3: indagini sul rapporto mafia e politica, indagini sulle modalità di selezione dei gruppi dirigenti e delle candidature alle assemblee elettive, monitoraggio sui tentativi di condizionamento e d’infiltrazione mafiosa negli enti locali, promozione d’iniziative finalizzate ala diffusione di una cultura di contrasto e superamento di fenomeni mafiosi.  

La composizione e l’organizzazione della Commissione parlamentare
Mentre l’Anac è un’autorità indipendente, la Commissione regionale è un organo politico, con tutti i limiti e le incongruenze che ciò comporta.
L’organismo sarà composto da tredici deputati regionali (prima erano quindici) e nella sua prima seduta dovrà nominare un presidente, due vicepresidenti ed un segretario.
I lavori sono disciplinati dal regolamento interno che detta le modalità di esercizio delle funzioni della Commissione e regola anche le forme di pubblicità dei lavori.
Ogni anno la Commissione dovrà relazionare all’Assemblea Regionale Siciliana sulla propria attività.

Per saperne di piùRiproduzione riservata ©