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Sicurezza, a Milano tavolo tecnico modello Expo

Milano avvierà un tavolo tecnico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, sul modello di quanto avvenuto nel 2015 per Expo. Lunedì il via. Al vertice in Prefettura, convocato ieri dopo l’incidente alla Lamina in cui hanno perso la vita quattro lavoratori, hanno partecipato, tra gli altri, il prefetto Luciana Lamorgese, il sindaco Giuseppe Sala, il governatore Roberto Maroni, il procuratore capo di Milano Francesco Greco, esponenti di Assolombarda, Assimpredil, Camera di commercio, Confartigianato, Cgil, Cisl e Uil.

«L’incontro è stato un momento di confronto molto importante, sono state messe sul tavolo diverse proposte che si tradurranno in azioni concrete e che, nei prossimi giorni, vedranno coinvolte tutte le istituzioni presenti al tavolo», dice il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi.«È un risultato positivo, noi abbiamo chiesto prima di tutto concretezza per affrontare il fatto che Milano ha il peggior dato sugli infortuni nel panorama lombardo e questo non va bene per una città che vuole essere innovativa», spiega Massimo Bonini della Cgil, mentre dalla Cisl di Annamaria Furlan, arriva l’invito alle imprese a «investire di più» sulla sicurezza nel lavoro, dato che «siamo davanti ormai costantemente a circa un migliaio di morti sul lavoro all’anno».

Il tavolo di lunedì partirà innanzitutto dall’analisi dei dati «per capire dove i controlli dovranno insistere e per realizzare un’analisi e una condivisione dei dati», spiega Sala che ha ricordato come nell’ultimo decennio gli infortuni a Milano «sono diminuiti, ma con un’inversione di tendenza nel 2017». «L’obiettivo sarà anche quello di arrivare a un protocollo d’intesa fra tutti gli enti interessati», aggiunge il prefetto di Milano, Luciana Lamorgese. «È stata richiamata l’idea di ricostruire un tavolo come quello di Expo, che era sempre operativo e dove le persone garantivano un controllo continuo», spiega Sala. Il governatore Maroni proprio ieri ha annunciato che la regione Lombardia costituirà un fondo di 7 milioni di euro per intervenire «con maggiore efficacia» nella prevenzione degli incidenti sul lavoro. «Una persona che muore - dice Maroni -, fosse anche soltanto una, richiede sempre una grande attenzione».

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