Amministratori

Più responsabilità ai sovrintendenti e nuovi criteri nel ripartire i fondi

È il primo provvedimento in calendario alla riapertura delle delle Camere. Salvo intoppi dunque, entro la metà o al massimo la fine di settembre il disegno di legge 2287-bis («Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attività culturali») dovrebbe essere legge.

Tra le tante novità introdotte da questa legge delega (parte integrante di una serie di provvedimenti volti al riordino della normativa sullo spettacolo), alcune interessano direttamente il mondo della lirica, concentrate nel comma 3 dell’articolo 2, a integrazione della legge 160 del 2016 (sugli enti territoriali), che all’articolo 24 contiene una serie di disposizioni sulle Fondazioni lirico-sinfoniche. «Il ddl parte dalla legge 160 e ne mantiene l’impianto, introducendo però alcune modifiche – spiega la relatrice del ddl, la senatrice Pd Rosa Maria Di Giorgi –. Ad esempio, sebbene sia stato prorogato al 31 dicembre 2018 il termine per il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario inizialmente previsto per luglio di quest’anno, resta saldo il principio per cui i teatri, se vorranno mantenere lo status di fondazioni liriche con tutto quello che ne deriva, dovranno presentare piani di risanamento convincenti e garantire il pareggio di bilancio».

Non solo. Il ddl 2287-bis introduce una maggiore responsabilizzazione delle fondazioni nella gestione economico-finanziaria, con un rafforzamento, a partire dal 2018, della responsabilità del sovrintendente nell’equilibrio di bilancio. Prevede inoltre l’obbligo di favorire «lo snellimento organizzativo e il conseguimento di obiettivi di risparmio di spesa», citando esplicitamente, tra le misure da attuare, coproduzioni e scambi di corpi artistici, materiali o servizi tra fondazioni, la creazione di economie di scala, una maggiore offerta di spettacoli (in particolare con riguardo ai giovani).

Altra novità importante inserita nel ddl, fa notare la senatrice Di Giorgi, è la revisione dei criteri di ripartizione del contributo statale, sempre con l’obiettivo di incentivare il miglioramento della gestione. Va detto poi che, una volta varato il nuovo codice dello spettacolo, lo stesso Fondo unico per lo spettacolo (Fus) sarà diviso in due capitoli di bilancio, di cui uno destinato specificamente alla lirica. Per le fondazioni è previsto un incremento delle risorse: 10 milioni in più l’anno nel 2018 e 2019, che saliranno a 22,5 milioni in più l’anno dal 2022.

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